A partire dagli anni Sessanta del Novecento la mobilità, e quindi il modo in cui si muovono merci e persone, è diventata sempre più insostenibile. Da quel momento, e con un inasprimento negli ultimi tre decenni, si è delineato un quadro di iper-mobilità, con una netta supremazia della mobilità motorizzata privata su altre modalità di trasporto. Congestione del traffico, bassi livelli di sicurezza, inquinamento ambientale, occupazione dello spazio pubblico sono solo alcuni dei problemi derivanti da questo modello di mobilità.
Alla luce delle preoccupanti condizioni ambientali e della crescente sensibilità verso le tematiche green, si rende oggi necessaria una riflessione sulla mobilità nella quale il principio di sostenibilità (ambientale e sociale) diventi prioritario rispetto ad altre considerazioni.
Tali obiettivi non possono essere perseguiti esclusivamente attraverso innovazioni tecnologiche, ma occorre costruire una nuova “cultura” della mobilità che riporti al centro l’uomo, come elemento attorno a cui progettare le nostre città del futuro. Un ruolo chiave in questa transizione dovranno e potranno averlo le nuove generazioni.
Il Laboratorio per l’educazione alla mobilità sostenibile (LEMOS) nasce appunto con l’obiettivo di diffondere, tra le nuove generazioni e non solo, una nuova cultura della mobilità, aumentando la consapevolezza e la sensibilità nei confronti delle tematiche legate alla mobilità sostenibile.
Il progetto presentato si inserisce in questo quadro, e si articolerà in tre fasi: distribuzione di un breve questionario iniziale (online, accessibile tramite QR code) per comprendere il livello di conoscenza delle tematiche e le percezioni più diffuse; presentazione (circa 15′) di alcuni temi-chiave riguardanti la mobilità sostenibile, anche attraverso il concetto di buone e cattive pratiche di mobilità; distribuzione di un breve questionario finale (online, accessibile tramite QR code). Si confronteranno poi i risultati emersi dai due questionari al fine di comprendere in quale misura una “comunicazione” corretta dei temi sia in grado di modificare percezioni e propensioni di mobilità.